Prima dell’incontro con il
Parma, tra il popolo granata veleggiava lo strano pensiero che il Torino fosse
penalizzato in extremis nella corsa all’Europa a beneficio di Inter e Milan. Un
chiodo fisso difficile da estirpare, un qualcosa che nasce con la storia
granata fatta di tragedie e di sfortune varie che ne hanno amplificato in
maniera esagerata ed esasperata, una mentalità spesso disarmante. Un’antica
convinzione del “Ce l’hanno tutti con
noi, perché non siamo tutelati da
nessuno”. E chissà, forse un fondo di verità c’è pure in tutto questo
esagerato dire che storicamente vacilla tra i colori granata, tuttavia, ci
sentiamo di dissociarci in modo netto da qualsiasi retro pensiero occulto che
faccia capo a un disegno penalizzante come quello di favorire per la corsa
all’Europa squadre e società con maggiore fama internazionale. E, infatti, il
dopo match tra Torino e Parma ha evidenziato quanto il Torino sia realmente
l’unico giudice di se stesso, se solo fosse meno ingenuo e disattento in tante
occasioni come ad esempio il pareggio del Parma ad opera di Biabiany, il quale
lasciato imperdonabilmente solo in area di rigore, ha segnato tranquillamente
dopo essersi trovato tra i piedi un pallone ribattuto da Padelli in occasione
del rigore calciato malamente da Cassano. Se il Torino avesse vinto contro il
Parma si sarebbe posizionato a quota 58 punti in classifica, lasciando il Parma, il Milan e il Verona a 54 punti. Ma, con il
pareggio ottenuto contro il Parma, tutto cambia per i granata di Ventura che,
di fatto, adesso si trovano a quota 56 con il Parma a 55 e Milan e Verona a 54
punti. Questo vuol dire che per sapere quale altra squadra accederà all’Europa
League oltre l’Inter, bisogna ancora attendere l‘ultima partita di campionato.
Un po’ come dire che il Toro ha buttato al vento una possibile vittoria
casalinga che le avrebbe dato la certezza matematica di andare in Europa. E
dire che i granata di Ventura erano partiti bene, nonostante il Parma di
Donadoni fosse ben messo in campo e attento a chiudere ogni varco a Ciro
Immobile e Alessio Cerci. Il Torino si presenta con tutti i suoi titolari e il
Parma invece attua un 4-3-3 in cui si vede il solo Cassano di punta, supportato
da Biabiany e Molinaro come esterno alto. La partita è essenzialmente giocata
dal Toro che sospinto da uno Stadio Olimpico tutto esaurito, si carica di
adrenalina nella smania di segnare subito un gol che possa rendere più facile
la vittoria. Ma non è così semplice, perché la squadra di Donadoni blocca
magistralmente le linee esterne, dove normalmente il Toro si esalta soprattutto
con Cerci. Nei minuti finali il Torino va in vantaggio grazie a un errore di
Paletta che, pressato da tergo da Immobile, passa malamente a Mirante un
pallone che viene carpito dallo stesso giocatore granata che segna a porta
vuota. Nel secondo tempo il Parma sostituisce Molinaro con Schelotto, il quale
non inciderà positivamente nel corso della partita. Ma è l’atteggiamento del
Toro che favorisce il gioco del Parma, un arretramento eccessivo che sa di strenua
resistenza fino alla fine della partita. Questo, secondo noi, è stato l’errore
della squadra di Ventura che, invece di alzare il centrocampo come ha fatto
dall’inizio, si è reso arrendevole dando lo spunto di attaccare alla squadra di
Donadoni. Così, a poco più di dieci minuti dalla fine, dopo l’espulsione di
Lucarelli per fallo da ultimo uomo su Immobile, Acquah parte palla al piede da
centrocampo, entra in area e Glik lo stende in maniera rude. L’arbitro fischia
il rigore. Batte Cassano, Padelli respinge e Biabiany segna il pareggio per il
Parma. Una vera doccia fredda, inaspettata per il Torino che già pregustava la
festa dell’entrata certa in Europa. Intanto anche i granata restano in dieci
per effetto della doppia ammonizione subita da Immobile per simulazione in area
di rigore. Nel finale ci sono state una serie di occasioni per entrambe le
squadre che, tuttavia, non hanno portato a nessuna conclusione di rilievo.
Adesso si volge già lo sguardo a domenica prossima, ultima di campionato, in
cui i granata faranno visita alla Fiorentina con la mancanza del suo giocatore
più importante, quel Ciro Immobile capo cannoniere della Serie A e
indiscutibile artefice dello straordinario momento di questo Torino. Il Parma
sarà impegnato in casa con il già retrocesso Livorno, mentre il Milan
affronterà a San Siro un Sassuolo già salvo dalla retrocessione e il Verona
farà visita al Napoli. Pensate cosa sarebbe stato oggi per il Torino, se quella
disattenzione di lasciare solo Biabiany non ci fosse stata. Altro che dipendere
dagli altri! Torino, sei solo tu a decidere di andare o no in Europa…!
Salvino
Cavallaro
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